Pronti per la Street Art?

Un esempio di (ottima) collaborazione scuola-famiglia.

Ok, ok… Non siamo ancora bravi come Banksy, perciò non aspettatevi di trovare domani mattina una nostra opera sul muro del municipio!

Abbiamo, però, preparato il nostro messaggio per il “Saluto di fine anno” ispirandoci alla Street Art.

In quest’avventura abbiamo avuto la fortuna di poter contare sui consigli e l’aiuto della bravissima e gentilissima signora Leda Bearzi: grazie a lei abbiamo imparato ad usare l’aerografo e non solo…

Sperimentaula crede nella collaborazione scuola-famiglia e nella valorizzazione dei talenti di ciascuno. Ed ecco, allora, che (per una volta!!!) anzichè chiamare la maestra “mamma”, abbiamo chiamato una mamma “maestra”.

Il progetto

Per tradizione, nel nostro plesso la Quinta indica il tema per il saluto di fine anno e si occupa della realizzazione della scenografia con il supporto delle altre classi.

Abbiamo pensato di comporre la scenografia con alcuni mandala realizzati con i colori dei cerchi olimpici, simbolo di rispetto e unione tra i popoli. Al centro dell’immagine abbiamo pensato di porre una cascata, l’unione di tante gocce che, insieme, prendono forza in un fiume e danno vita al mare.

Abbiamo chiesto la collaborazione della signora Bearzi e… la situazione ci è (positivamente) sfuggita di mano!

L’esperta ha ritoccato la nostra bozza, aggiungendo alcuni significativi particolari: mani, occhi e cuori. Ha poi proposto di porre al centro del grande mandala un mappamondo.

La realizzazione

Diciamo la verità: quando la signora Bearzi ci ha proposto un mandala di tre metri di diametro abbiamo sentito venir meno le forze… Maggio per una Quinta non è proprio un mese rilassante: avremmo trovato il tempo necessario a realizzare un’opera così grande?

Davanti a una tazza di caffè abbiamo pianificato le attività della settimana: lavori di gruppo, lavori personali, turni all’aerografo. Insieme ai ragazzi abbiamo deciso che anche la ricreazione sarebbe stata fatta a turno: il tempo regalatoci dall’esperta non doveva essere sprecato.

Per prima cosa abbiamo fatto appello a tutto ciò che abbiamo imparato in geometria e nei nostri lavori nell’orto per disegnare il primo settore del grande cerchio con un compasso artigianale: metro, matite e spago. Abbiamo poi usato questo spicchio per prepararne altri sette.

La seconda fase ci ha visti lavorare a coppie per disegnare la sagoma delle mani di ciascuno: sarebbe servita come matrice.

Nella terza fase, uno alla volta abbiamo colorato con l’aerografo uno spicchio del mandala realizzando le nostre impronte grazie alle matrici preparate in precedenza.

Nel frattempo, i compagni si davano da fare con fogli, forbici e pennarelli per creare cuori, occhi (ovviamente dei colori giusti!) e sopracciglia.

Una volta preparati tutti i materiali necessari, abbiamo assemblato il mandala facendo attenzione a creare cerchi concentrici e a rispettare le distanze tra i vari elementi.

Intanto, un gruppo di genitori si è messo all’opera e ha creato un supporto rotante: il mandala centrale, così, sarebbe stato sempre in movimento.

E il mappamondo? Beh, anche quello è stato realizzato dai genitori e si narra che alla causa siano stati sacrificati persino degli ombrelli…

Il risultato finale

Grazie al lavoro nostro e della classe parallela, la scenografia è risultata di grande impatto.

Ampliamento in corso d’opera

Considerato che i ragazzi si sono sentiti presto a loro agio con l’aerografo, abbiamo deciso, insieme alla signora Bearzi, di far realizzare a ciascuno una copia in miniatura del mandala: sarebbe diventata il ricordo della Quinta. Sotto all’immagine, noi maestri abbiamo aggiunto una lettera di saluto e di augurio per la nuova vita alla scuola Secondaria.

La difficoltà in questa fase è stata rappresentata dalle dimensioni dei particolari: cuori e occhi, infatti, avrebbero dovuto essere molto piccoli. Per i cuori ci siamo affidati alla simmetria e alla motricità fine; per gli occhi abbiamo pensato di utilizzare le fustelle: abbiamo tagliato dei minuscoli cuori e li abbiamo divisi a metà.

Ormai ci avevamo preso gusto… Così, in occasione della visita alla scuola da parte dei bambini delle future classi prime, abbiamo realizzato dei segnalibro-ricordo sempre usando l’aerografo.

Abbiamo scelto come soggetto la carpa dopo aver letto la tradizione giapponese che utilizza questo pesce (in forma di aquiloni) nella festa dei ragazzi per rappresentare ed auspicare forza e virtù. La carpa sa nuotare controcorrente ed è simbolo di perseveranza, fedeltà, fortuna e anticonformismo: ci è sembrato l’augurio giusto per i futuri bambini di Sperimentaula.

A livello didattico…

Arte: abbiamo sperimentato l’uso dell’aerografo, abbiamo realizzato sagome di varie dimensioni lavorando sulla simmetria e affinando la motricità fine, abbiamo compreso l’importanza di sfumature e dimensioni.

Tecnologia e geometria: abbiamo applicato formule e disegnato figure utilizzando strumenti di misura e disegno convenzionali e non.

Extra: abbiamo imparato a organizzarci, perseverare, rinunciare; abbiamo confermato l’importanza del valorizzare le famiglie e le capacità personali dei genitori.

Gisella Cossaro

Laureata in Scienze della Formazione Primaria, insegna dal 2003 nella Scuola Primaria.
Il disegno, la cucina e il giardinaggio sono gli hobby che le piace portare in classe.

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